Capolavori in bronzo

Del 1440 circa è il David bronzeo del Bargello. Questa opera fu forse realizzata per il cortile di palazzo Medici su commissione di Cosimo de’ Medici (tornato a Firenze nel 1434), e intendeva rappresentare sia l’eroe biblico simbolo delle virtù civiche, sia il dio Mercurio che contempla la testa recisa di Argo. Donatello qui diede un’interpretazione intellettualistica e raffinata della figura umana, il fregio con putti dell’elmo di Golia deriva forse da un cammeo delle raccolte medicee. La statua del David fu progettata per poter essere vista da più punti ed è stato il primo corpo nudo raffigurato a tutto tondo e senza essere subordinato a un elemento architettonico dopo l’età classica.

Sempre di quegli stessi anni e dello stesso clima culturale è la statuetta con l’Amore-Attys, ora conservata al Bargello, dove sono fusi numerosi attributi non ancora del tutto chiarificati. L’opera, nata probabilmente per un mecenate privato colto e raffinato, ha un carattere vitale e sfrenatamente gioioso, intriso di cultura pagana.

Forse risale a questo periodo anche il Busto di giovane con cammeo ora al Bargello.

In questo periodo Donatello manifestò un preferenza verso il bronzo che divenne sempre più spiccata in seguito, soprattutto nel periodo padovano. Fu anzi forse proprio l’allettante possibilità di lavorare con questo materiale stimolante e costoso che spinse lo scultore a lasciare Firenze.

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