La Gioconda

In questo periodo ebbe inizio il capolavoro che lo rese celebre nei secoli, la Gioconda. Identificata tradizionalmente come Lisa Gherardini, nata nel 1479 e moglie di Francesco Bartolomeo del Giocondo (da cui il nome “Gioconda”), il dipinto, considerato il ritratto più famoso del mondo, va ben oltre i limiti tradizionali del genere ritrattistico. Come scrisse Charles de Tolnay (1951) «nella Gioconda, l’individuo – una sorta di miracolosa creazione della natura – rappresenta al tempo stesso la specie: il ritratto, superati i limiti sociali, acquisisce un valore universale. Leonardo ha lavorato a quest’opera sia come ricercatore e pensatore sia come pittore e poeta; e tuttavia il lato filosofico-scientifico restò senza seguito.… Scopri

Continue Reading

La Madonna dei Fusi

Isabella d’Este nel frattempo cercava di ottenere i servigi di Leonardo per il suo studiolo e per un ritratto, secondo il suo progetto di far competere i maggiori pittori dell’epoca, che doveva coinvolgere anche Giovanni Bellini, Giorgione e altri. Con l’intercessione del carmelitano Pietro da Novellara chiese il ritratto e in subordine, «un quadretto de la Madonna devoto e dolce como è il suo naturale», ma il frate le rispose che «li suoi isperimenti matematici l’hanno distratto tanto dal dipingere che non può patire il pennello». Nella lettera datata 14 aprile 1501 il frate le comunicò che Leonardo stava eseguendo un “quadrettino” per il segretario del re di Francia Florimond… Scopri

Continue Reading

La Vergine delle Rocce

I documenti sembrano indicare che l’accoglienza di Leonardo nell’ambiente milanese fu piuttosto tiepida, non ottenendo inizialmente gli esiti sperati nella famosa lettera al duca. L’artista ebbe anche diverse difficoltà con la lingua parlata dal popolo (ai tempi la lingua italiana quale “toscano medio” non esisteva, tutti parlavano solo il proprio dialetto), sebbene gli esperti ritrovino poi nei suoi scritti degli anni successivi addirittura dei “lombardismi”. Per una prima commissione l’artista dovette infatti attendere il 25 aprile 1483, quando con Bartolomeo Scorione, priore della Confraternita milanese dell’Immacolata Concezione, stipulò il contratto per una pala da collocare sull’altare della cappella della Confraternita nella chiesa di San Francesco Grande (oggi distrutta). Al contratto… Scopri

Continue Reading